GENEVA INTernATIONAL MOTOR SHOW 2019
SULla riuscita SUV ALFA ROMEO TONALE VIENE RIPETUTA LA SCELTA TECNICA CHE IN PASSATO HA QUASI CONDANNATO IL BRAND
Concept CUV
Parlare delle concept car di solito non ha molto senso, perché queste automobili meravigliose vengono poi stravolte prima di vedere la luce. Sembra che le concept car servano alle case automobilistiche per dimostrare che se volessero, potrebbero produrre belle auto.
La Tonale invece ha buone probabilità di arrivare in produzione -entro due anni- in una versione molto simile a questa che vediamo.
I SUV compatti sono il trend del momento, il mercato chiede indiscutibilmente questo tipo di auto e l’Alfa Romeo deve necessariamente avere un modello in questa categoria se vuole avvicinarsi ai volumi di vendita previsti nel piano quinquennale.
La Tonale invece ha buone probabilità di arrivare in produzione -entro due anni- in una versione molto simile a questa che vediamo.
I SUV compatti sono il trend del momento, il mercato chiede indiscutibilmente questo tipo di auto e l’Alfa Romeo deve necessariamente avere un modello in questa categoria se vuole avvicinarsi ai volumi di vendita previsti nel piano quinquennale.
Il design
A parte gli interni da show car e i cerchi oversize da 21’’, molti elementi della Tonale torneranno anche sulla versione che andrà in produzione, il che è un bene perché il design conquista, coniugando sportività ed eleganza e reinventando alcuni stilemi del passato ispirati da Alfa GT Junior, 8C e SZ (ma per chi ha buona memoria, il frontale cavo che unisce scudetto e proiettori ricorda anche la Pandion di Bertone).
piattaforma & strategia

Immaginate un SUV dalla linea filante, con i geni sportivi delle migliori Alfa Romeo.
Immaginate che grazie al pianale accorciato della Stelvio, possa garantire performance e piacere di guida superiori.
Ora smettete di desiderare un’auto del genere, perché questo progetto ha perso il ballottaggio interno. Infatti, la piattaforma della rinascita Alfa, il pianale modulare Giorgio con motore longitudinale e trazione posteriore (usato come benchmark perfino da Porsche) non sarà utilizzato.
Immaginate che grazie al pianale accorciato della Stelvio, possa garantire performance e piacere di guida superiori.
Ora smettete di desiderare un’auto del genere, perché questo progetto ha perso il ballottaggio interno. Infatti, la piattaforma della rinascita Alfa, il pianale modulare Giorgio con motore longitudinale e trazione posteriore (usato come benchmark perfino da Porsche) non sarà utilizzato.
bean counters
Nella battaglia fra bean counters e car guys, hanno avuto la meglio i bean counters: la Tonale avrà il motore trasversale e nelle versioni 2WD, sarà a trazione anteriore.
Nella migliore delle ipotesi, sarà costruita sul pianale CUSW di Giulietta e Cherokee piuttosto che sul B-Wide derivato dalla Fiat 500X predisposto per l’ibridizzazione (in pratica quello della Jeep Compass PHEV appena presentata a Ginevra).
Con queste armi non troppo affilate, l’Alfa Romeo Tonale proverà ad imporsi, entrando in un mercato presidiato già da anni da BMW X1, Jaguar E-Pace, Audi Q2, Mazda CX-5, Volkswagen T-Roc, Nissan Qasquai, Kia Sportage, Hyundai Tucson, Ford Kuga, Seat Ateca…Tutte le vetture elencate mettono in campo piattaforme con motore trasversale, trazione anteriore/integrale e sospensioni multi-link al posteriore.
L’Alfa Romeo Tonale avrà quindi lo stesso schema o un più umile MacPherson al posteriore (se il suo pianale sarà derivato da quello della Fiat 500X).
Nel segmento più affollato e combattuto del mercato, Alfa avrebbe avuto l’occasione per differenziarsi. Avrebbe potuto beneficiare del vantaggio competitivo dell’unicità della trazione posteriore(/integrale) e delle sospensioni raffinate della piattaforma Giorgio. La scelta di conformarsi ai rivali, in cambio di maggiori (eventuali) margini di guadagno, crea più di qualche perplessità.
È una scelta difficile da digerire, perché FCA ha investito cospicue risorse per riposizionare Alfa Romeo fra i brand premium. Per riguadagnare quell’aura di sportività e superiorità tecnica ormai diluita come il principio attivo in un farmaco omeopatico (durante le decadi in cui produceva vetture a trazione anteriore derivate da piattaforme Fiat).
Ridare ad Alfa Romeo blasone e street credibility è costato impegno e fondi.
Era stato annunciato che Alfa avrebbe avuto piattaforme esclusive, era nato il pianale modulare Giorgio a questo scopo. C’erano stati gli skunk works a Modena, il coinvolgimento di ingegneri Ferrari…E Alfa Romeo è stata perfino riportata in Formula 1. Peccato quindi che abbiano scelto di abbandonare questa strada, perché i designer capitanati da Alessandro Maccolini avevano fatto un gran lavoro con la Tonale.
Nella migliore delle ipotesi, sarà costruita sul pianale CUSW di Giulietta e Cherokee piuttosto che sul B-Wide derivato dalla Fiat 500X predisposto per l’ibridizzazione (in pratica quello della Jeep Compass PHEV appena presentata a Ginevra).
Con queste armi non troppo affilate, l’Alfa Romeo Tonale proverà ad imporsi, entrando in un mercato presidiato già da anni da BMW X1, Jaguar E-Pace, Audi Q2, Mazda CX-5, Volkswagen T-Roc, Nissan Qasquai, Kia Sportage, Hyundai Tucson, Ford Kuga, Seat Ateca…Tutte le vetture elencate mettono in campo piattaforme con motore trasversale, trazione anteriore/integrale e sospensioni multi-link al posteriore.
L’Alfa Romeo Tonale avrà quindi lo stesso schema o un più umile MacPherson al posteriore (se il suo pianale sarà derivato da quello della Fiat 500X).
Nel segmento più affollato e combattuto del mercato, Alfa avrebbe avuto l’occasione per differenziarsi. Avrebbe potuto beneficiare del vantaggio competitivo dell’unicità della trazione posteriore(/integrale) e delle sospensioni raffinate della piattaforma Giorgio. La scelta di conformarsi ai rivali, in cambio di maggiori (eventuali) margini di guadagno, crea più di qualche perplessità.
È una scelta difficile da digerire, perché FCA ha investito cospicue risorse per riposizionare Alfa Romeo fra i brand premium. Per riguadagnare quell’aura di sportività e superiorità tecnica ormai diluita come il principio attivo in un farmaco omeopatico (durante le decadi in cui produceva vetture a trazione anteriore derivate da piattaforme Fiat).
Ridare ad Alfa Romeo blasone e street credibility è costato impegno e fondi.
Era stato annunciato che Alfa avrebbe avuto piattaforme esclusive, era nato il pianale modulare Giorgio a questo scopo. C’erano stati gli skunk works a Modena, il coinvolgimento di ingegneri Ferrari…E Alfa Romeo è stata perfino riportata in Formula 1. Peccato quindi che abbiano scelto di abbandonare questa strada, perché i designer capitanati da Alessandro Maccolini avevano fatto un gran lavoro con la Tonale.