due modelli svelati ad Intermot 2018 hanno catturato la nostra attenzione. in comune non hanno nulla eccetto la DOSE di carattere.
Sono la Indian FTR 1200 S e la Suzuki Katana 2019
Indian FTR 1200 S
Il rinato brand americano è pronto a lanciare la versione stradale della moto che ha spazzato via la concorrenza sugli ovali del flat-track USA (un tempo un feudo di Harley-Davidson). Ma la vera notizia è che finalmente arriva dagli USA una motocicletta che non monta le pedane avanzate ed è stata pensata per dare il meglio fra le curve.
Anche se rispetto alla FTR 750, la 1200 motore e telaio sono diversi (pensati per l’utilizzo stradale e la produzione). La FTR 1200 è affascinante e riesce a conservare un’aura in qualche modo “racing”.
I cerchi sono da 19’’ all’anteriore e da 18 al posteriore e montano pneumatici Dunlop stradali, ma in stile flat-track disegnati per questo modello.
Lo scarico è ingombrante e ha perso il tipico posizionamento alto, per spostarsi in basso (ricordando molto quello della Ducati Monster). Insomma nonostante qualche dettaglio che fa storcere il naso, nel complesso la moto ricorda comunque il modello che l’ha ispirata. Anche il motore ha un aspetto racing: non presenta gli abbellimenti estetici che troviamo sulle altre Indian, è un po’ “disordinato” come un propulsore da corsa (in particolare sul lato sinistro). Tirando le somme, non vediamo l’ora di salirci sopra, esteticamente è davvero suggestiva. E’ un compendio di heritage e performance: è una Indian.
Anche se rispetto alla FTR 750, la 1200 motore e telaio sono diversi (pensati per l’utilizzo stradale e la produzione). La FTR 1200 è affascinante e riesce a conservare un’aura in qualche modo “racing”.
I cerchi sono da 19’’ all’anteriore e da 18 al posteriore e montano pneumatici Dunlop stradali, ma in stile flat-track disegnati per questo modello.
Lo scarico è ingombrante e ha perso il tipico posizionamento alto, per spostarsi in basso (ricordando molto quello della Ducati Monster). Insomma nonostante qualche dettaglio che fa storcere il naso, nel complesso la moto ricorda comunque il modello che l’ha ispirata. Anche il motore ha un aspetto racing: non presenta gli abbellimenti estetici che troviamo sulle altre Indian, è un po’ “disordinato” come un propulsore da corsa (in particolare sul lato sinistro). Tirando le somme, non vediamo l’ora di salirci sopra, esteticamente è davvero suggestiva. E’ un compendio di heritage e performance: è una Indian.
SUZUKI KATANA 2019 - RITORNO AL FUTURO
Dopo ere geologiche di sostanziale immobilismo, qualcosa si muove ad Hamamatsu. Ed è arrivata una nuova Suzuki di grossa cilindrata.
Aver scelto di affrontare la crisi economica con un quasi totale immobilismo, è stato un po’ come scegliere di viaggiare sfruttando la deriva dei continenti: costi azzerati, ma risultati difficili da rilevare nel medio periodo.
Poco importa quindi se si tratta della riedizione di qualcosa di vecchio. Anzi.
Ad Hamamatsu hanno deciso di industrializzare la one-off "Katana 3.0" disegnata da Rodolfo Frascoli (basata sulla GSXS-1000 F). Questo prototipo presentato a EICMA 2017 è lo splendido risultato della collaborazione del magazine Motociclismo e con la Engines Engineering.
Anche se la spinta è partita dall’Italia è positivo che Suzuki abbia deciso di non lasciarsi scappare (anche) questa opportunità. Da anni ormai aspettiamo invano il concretizzarsi del progetto Recursion o una qualsiasi “vera” novità da parte di Suzuki sul fronte delle stradali.
La Katana 2019 indica la strada verso il ritorno a un passato glorioso, senza fare leva soltanto sulla nostalgia (un piano che non avrebbe funzionato) ma guardando verso il futuro.
Il propulsore della Katana proviene dal 999cc impiegato sulla GSXR-1000 2005-2008 attualmente in uso proprio sulla turistica GSXS-1000 F, ma la linea è moderna. Più che i 150 cv a 10.000 giri, la Suzuki Katana 2019 dovrà il suo successo al design ricco di personalità.
Aver scelto di affrontare la crisi economica con un quasi totale immobilismo, è stato un po’ come scegliere di viaggiare sfruttando la deriva dei continenti: costi azzerati, ma risultati difficili da rilevare nel medio periodo.
Poco importa quindi se si tratta della riedizione di qualcosa di vecchio. Anzi.
Ad Hamamatsu hanno deciso di industrializzare la one-off "Katana 3.0" disegnata da Rodolfo Frascoli (basata sulla GSXS-1000 F). Questo prototipo presentato a EICMA 2017 è lo splendido risultato della collaborazione del magazine Motociclismo e con la Engines Engineering.
Anche se la spinta è partita dall’Italia è positivo che Suzuki abbia deciso di non lasciarsi scappare (anche) questa opportunità. Da anni ormai aspettiamo invano il concretizzarsi del progetto Recursion o una qualsiasi “vera” novità da parte di Suzuki sul fronte delle stradali.
La Katana 2019 indica la strada verso il ritorno a un passato glorioso, senza fare leva soltanto sulla nostalgia (un piano che non avrebbe funzionato) ma guardando verso il futuro.
Il propulsore della Katana proviene dal 999cc impiegato sulla GSXR-1000 2005-2008 attualmente in uso proprio sulla turistica GSXS-1000 F, ma la linea è moderna. Più che i 150 cv a 10.000 giri, la Suzuki Katana 2019 dovrà il suo successo al design ricco di personalità.