Il primo costruttore giapponese e probabilmente il più grande al mondo non avrebbe bisogno di introduzioni.
Chi non conosce il pay off del marchio: The Power of Dreams ? Questo slogan non è stato scelto a caso. La prima moto del costruttore di Tokio (datata 1949) fu la model “D” come “Dream”. Sulla home page della Honda è riportata la frase:
“realizziamo i sogni di coloro che desiderano una vita entusiasmante su due ruote”.
In fondo quando si parla di moto (e non di scooter e commuter) i sogni sono sempre dietro l'angolo.
Qualcosa è cambiato.
Nonostante ciò, le cose oggi sembrano diverse. La crisi economica del 2008 ha modificato lo scenario del mercato mondiale e i costruttori, perfino i più grandi e d importanti, si sono Darwinianamente dovuti adattare. Non è il più forte che sopravvive, ma il più adattabile.
Il mercato asiatico ha richiesto mezzi economici di piccola cubatura e, contemporaneamente l’esigente mercato europeo ha frenato bruscamente. Honda in questo periodo ha focalizzato le proprie attenzioni su moto…”pragmatiche”.
Ora di cambiare marcia.
Anche se non si può parlare di alta marea e fiumi in piena, le cose stanno finalmente cambiando.
Alcuni costruttori europei come BMW, KTM e Ducati hanno annunciato record di vendite e presentato un buon numero di novità per il futuro.
Allo stesso modo gli eterni rivali della Yamaha, hanno seguito una strategia ben più aggressiva dei rivali di Tokio, portando sul mercato la serie MT e le derivate neo-retro XSR700 e XSR900. Senza dimenticare la nuova, performante e moderna R1 (che ha demolito la datata concorrenza all’ultima 8 Ore di Suzuka).
E’ il momento di tornare a parlare seriamente di sogni.
Qualcosa ha iniziato a muoversi sul fronte di Tokio. Ad EICMA 2015 è arrivata l’Africa Twin in veste definitiva. Una sorpresa un po’ diluita perché l’avevamo già vista l’anno precedente con il nome di Tue Adventure, ma gli appassionati delle gomme tassellate hanno comunque di che festeggiare.
Poi a parte la bella CB4 presentata "timidamente" nel retro del padiglione, a far sognare i motociclisti ci ha dovuto pensare l’esotica Moto Gp replica RC213V-S ... moto per pochissimi e già sold out.
Tirando le somme, non si è visto molto in grado di emozionare.
Chi non conosce il pay off del marchio: The Power of Dreams ? Questo slogan non è stato scelto a caso. La prima moto del costruttore di Tokio (datata 1949) fu la model “D” come “Dream”. Sulla home page della Honda è riportata la frase:
“realizziamo i sogni di coloro che desiderano una vita entusiasmante su due ruote”.
In fondo quando si parla di moto (e non di scooter e commuter) i sogni sono sempre dietro l'angolo.
Qualcosa è cambiato.
Nonostante ciò, le cose oggi sembrano diverse. La crisi economica del 2008 ha modificato lo scenario del mercato mondiale e i costruttori, perfino i più grandi e d importanti, si sono Darwinianamente dovuti adattare. Non è il più forte che sopravvive, ma il più adattabile.
Il mercato asiatico ha richiesto mezzi economici di piccola cubatura e, contemporaneamente l’esigente mercato europeo ha frenato bruscamente. Honda in questo periodo ha focalizzato le proprie attenzioni su moto…”pragmatiche”.
Ora di cambiare marcia.
Anche se non si può parlare di alta marea e fiumi in piena, le cose stanno finalmente cambiando.
Alcuni costruttori europei come BMW, KTM e Ducati hanno annunciato record di vendite e presentato un buon numero di novità per il futuro.
Allo stesso modo gli eterni rivali della Yamaha, hanno seguito una strategia ben più aggressiva dei rivali di Tokio, portando sul mercato la serie MT e le derivate neo-retro XSR700 e XSR900. Senza dimenticare la nuova, performante e moderna R1 (che ha demolito la datata concorrenza all’ultima 8 Ore di Suzuka).
E’ il momento di tornare a parlare seriamente di sogni.
Qualcosa ha iniziato a muoversi sul fronte di Tokio. Ad EICMA 2015 è arrivata l’Africa Twin in veste definitiva. Una sorpresa un po’ diluita perché l’avevamo già vista l’anno precedente con il nome di Tue Adventure, ma gli appassionati delle gomme tassellate hanno comunque di che festeggiare.
Poi a parte la bella CB4 presentata "timidamente" nel retro del padiglione, a far sognare i motociclisti ci ha dovuto pensare l’esotica Moto Gp replica RC213V-S ... moto per pochissimi e già sold out.
Tirando le somme, non si è visto molto in grado di emozionare.
Non esattamente wishful thinking.
La notizia che Honda sembra avere in programma la presentazione di 2 nuove moto in grado di farci sognare è piuttosto concreta nonostante il riserbo generale.
La prima è una supersportiva V-4 estrema. Fra i 20 ed i 30.000 € sarà destinata al campionato Superbike. La Honda RVF 1000.
La RVF 1000 arriverà parallelamente alla nuova CBR 1000 Fireblade che invece monterà il classico 4 cilindri in linea. La CBR Fireblade per la cronaca, è destinata ad evolversi guardando alla guida sportiva su strada invece che alla pista.
Inutile dirlo, il 4 cilindri a V è la firma delle Honda da competizione e rende la RVF 1000 una delle moto più attese in assoluto. I motori V4 con la loro compattezza e la naturale trasmissione della coppia motrice sono una preziosa rarità nel panorama delle sportive. L’unica a montare un motore del genere al momento è la plurititolata Aprilia RSV 1000.
Il progetto della Honda V-4 è candidamente confermato dall’intervista a Tetsuo Suzuki, Capo dell’Honda Research & Design Department riportata da MCN.
Qui la nostra traduzione: “ci sono tre progetti in fase di sviluppo, che Honda tiene in seria considerazione. Le tre opzioni in piedi includono la sostituzione della Fireblade; la RVF1000 ed una RVF 1000 derivata da una versione semplificata della RC213V-S. Le porteremo avanti in parallelo e saranno seriamente considerate. E’ probabile che una, o due di esse prenderanno le via della produzione”.
Se volete, chiamatelo wishful thinking, ma quando viene fatta ufficialmente una dichiarazione simile, significa che la decisione è già stata presa.
Scommettiamo che vedremo presto Niky Hayden correre con una Honda RVF1000 nel campionato WSBK. Forse già nel 2017.
Qui sotto trovate l’immagine di un brevetto depositato recentemente dalla casa alata. Notiamo un corto telaio monoscocca con attacchi sulle teste dei cilindri a V.
La notizia che Honda sembra avere in programma la presentazione di 2 nuove moto in grado di farci sognare è piuttosto concreta nonostante il riserbo generale.
La prima è una supersportiva V-4 estrema. Fra i 20 ed i 30.000 € sarà destinata al campionato Superbike. La Honda RVF 1000.
La RVF 1000 arriverà parallelamente alla nuova CBR 1000 Fireblade che invece monterà il classico 4 cilindri in linea. La CBR Fireblade per la cronaca, è destinata ad evolversi guardando alla guida sportiva su strada invece che alla pista.
Inutile dirlo, il 4 cilindri a V è la firma delle Honda da competizione e rende la RVF 1000 una delle moto più attese in assoluto. I motori V4 con la loro compattezza e la naturale trasmissione della coppia motrice sono una preziosa rarità nel panorama delle sportive. L’unica a montare un motore del genere al momento è la plurititolata Aprilia RSV 1000.
Il progetto della Honda V-4 è candidamente confermato dall’intervista a Tetsuo Suzuki, Capo dell’Honda Research & Design Department riportata da MCN.
Qui la nostra traduzione: “ci sono tre progetti in fase di sviluppo, che Honda tiene in seria considerazione. Le tre opzioni in piedi includono la sostituzione della Fireblade; la RVF1000 ed una RVF 1000 derivata da una versione semplificata della RC213V-S. Le porteremo avanti in parallelo e saranno seriamente considerate. E’ probabile che una, o due di esse prenderanno le via della produzione”.
Se volete, chiamatelo wishful thinking, ma quando viene fatta ufficialmente una dichiarazione simile, significa che la decisione è già stata presa.
Scommettiamo che vedremo presto Niky Hayden correre con una Honda RVF1000 nel campionato WSBK. Forse già nel 2017.
Qui sotto trovate l’immagine di un brevetto depositato recentemente dalla casa alata. Notiamo un corto telaio monoscocca con attacchi sulle teste dei cilindri a V.

C’è ancora una cosa.
Ne avevamo parlato (con un po’ d’anticipo) quando la notizia fu riportata dalla ben informata testata giapponese Young Machine.
Subito prima dell’inizio della crisi economica mondiale, Honda mostrò al Tokyo Motor Show 2007 due prototipi destinati alla produzione: la CB 1100 e la CB 1100R. Produssero solo la CB1100 per via della contrazione del mercato, ma la CB 110 R debitamente evoluta, ha una concreta chance di arrivare. Proprio ora.
Non è un segreto che il settore delle moto neo-retro è in fermento e di particolare successo in questo momento. Oltre ad essere maledettamente cool per via del design dalle vibrazioni vintage, fuso con tecnica e tocchi high tech.
Oggi BMW Ducati e Yamaha hanno in listino intere famiglie (in crescita) di motociclette neo-retrò. Famiglie come la BMW R Nine T (roadster e scrambler); la Ducati Scrambler (800 in 4 versioni e SixtyTwo 400) e le Yamaha XSR (700 e 900). Honda non intende rinunciare alla sua fetta di torta.
Non ci sarebbe dispiaciuto vedere impiegato il bel bicilindrico dell’Africa Twin per questa moto, tuttavia diverse attendibili fonti parlano dell'impiego di un classico 4 cilindri in linea raffreddato ad aria (derivato da quello della tranquilla CB1100) ma ridotto nella cubatura a 900 cc al fine di regalare un carattere più aggressivo e pronto a salire di giri. L’immagine del brevetto depositata che vedete qui, mostra una moto semi carenata con un classico telaio a doppia culla, ma con una moderna (e benvenuta) sospensione posteriore con monoammortizzatore.
Non vediamo l’ora di vederla. Anzi, parlando di The Power of Dreams, abbiamo iniziato a sognarla...
Dream on, Honda!
Non vediamo l’ora di vederla. Anzi, parlando di The Power of Dreams, abbiamo iniziato a sognarla...
Dream on, Honda!